Quante parole si potrebbero esprimere per il discorso che segue... ma io mi limiterò ad alcune osservazioni e a qualche immagine mentale, che ne deriva.
Partendo da un contesto religioso, difficilmente si potrebbe capire, che l'oggetto che mette tutto in discussione sia un "frullatore"!
In effetti la parola "frullatore", è quella che viene utilizzata in modo dispregiativo, per descrivere un oggetto elettro-meccanico semi senziente (ovvero: un ROBOT!).
Se avete visto il film o letto il libro, omonimo, di
Isaac Asimov - Io, Robot, allora già ne potreste avere una idea (anche se la versione cinematografica, lo rende più moderno, ma punta solo su un aspetto della storia). Il punto è tutto nel titolo: IO... ROBOT (che
io trovo interessante e straordinario, perchè in due parole, l'autore è riuscito a sintetizzare un concetto ed uno stato d'animo: la conoscena di SE e della propria esistenza".
Quello che da sempre, esiste nella mente dell'uomo, è il concetto della propria esistenza; ci si chiede il perchè, della propria esistenza. Tanto da giungere alla conclusione (/realizzazione), che entità superiori, ne siano gli artefici. Così, si giunge al: "A sua immagine e somiglianza".
Non è questo che sappiamo? e che bene o male si riscontra nelle religioni? e cioè che un Creatore (Artefice), abbia realizzato (per scopi reconditi) un essere che nell'evolversi, sia uno specchio di se (Artefatto/Essere/Uomo)?
Cosa accadrebbe se il ruolo di Artefice, fosse assegnato all'Uomo?...
Bhe! in realtà, non è difficile dirlo: è quello che già da tempo ci stiamo indirizzando a fare!
La creazione di Robot, partiti da piccoli circuiti elettrico-meccanico (stadio primordiale), si è spinta nel tempo verso la produzione di sistemi molto articolati e complessi (evoluzione), partendo da semplici braccia meccaniche (Robot-Harms) fino a veri e propri Umanoidi, in grado di replicare movimenti e gestualità, per poi giungere ad una vera e propria simulazione, della struttura e addirittura dell'espressività umana.
Si pensi a quanti "optional" si è riusciti ad emulare: dagli occhi artificiali, ai sensori tattili, agli stabilizzatori di orientamento e addirittura, ai tessuti sintetici!
Insomma: la creatura che l'Uomo è spinto a creare (spinto da cosa, non è ben chiaro... e quì torniamo allo scopo recondito, che aprirebbe un altro dibattito, dove il Creatore crea il Creatore e così via), rientra nei parametri di quello che tentiamo di spiegarci da millenni, ma in modi molto differenti nei vari periodi di tempo: cosa ci spinge alla Vita; Perchè esistiamo?
Ma in tutto questo, non trovate che in fondo le cose si ripetino? Il Robot che ora stiamo creando... no è forse sempre di più fatto "A Nostra Immagine e Somiglianza"?
Questo tema è ripreso varie volte, e in forme apparentemente diverse in vari film e libri di fantascienza. Di questi, tanti meriterebbero, senza dubbio, delle citazioni, ma io ne voglio riportare uno in particolare (oltre ad Asimov):
Il tema è molto presente nei racconti di
Phillip K. Dick (scrittore visionario, promotore di un vasto mondo fantascientifico, ripreso da molti altri scrittori e registi cinematografici).
Ed anche in un film, che non sembra averci a che fare, ma che in realtà è una vera e propria metafora dei concetti religiosi e cioè:
Matrix - dei fratelli Wachowski.
Vi lascio un indirizzo web (dal quale ho ricavato il titolo), dove è presente un bell'articolo sul legame che c'è tra il film e l'autore:
http://www.whatisthematrix.it/article42.html